Cos’è il cyberbullismo e le misure per contrastarlo
Il cyberbullismo rappresenta una minaccia sempre più rilevante nella società odierna, soprattutto tra i giovani.
Il termine cyberbullismo fu usato per la prima volta nel 2005 in un articolo sulla rivista australiana Sunday Telegraph Magazine e apparve ufficialmente sul Merriam/Webster’s Collegiate dictionary nell’agosto 2012.
Il cyberbullismo è un comportamento intenzionale, caratterizzato da danneggiamenti ripetuti e continuativi messi in atto prevalentemente tramite frasi o immagini elettroniche. La vittima è tormentata, minacciata, perseguitata, umiliata, attraverso l’uso di Internet, delle tecnologie digitali o dei telefoni cellulari.
Le cyber-violenze sono agite prevalentemente tra coetanei, se coinvolgono adulti possono essere definite cyberstalking.
Il cyberbullismo sta diventando una vera e propria minaccia, con conseguenze anche più gravi del bullismo offline; l’aggressore utilizza device, mezzi di comunicazione informatici e di telefonia, per intimidire, minacciare o diffamare qualcuno. Questo ha un impatto immediato, pervasivo e di difficile gestione.
Questi atti aggressivi vengono espressi contro l’altro attraverso contatti ripetuti nel corso del tempo, spesso anonimi, con lo scopo di procurare danni alla vittima che è incapace di difendersi poiché non gli viene concessa alcuna via di fuga o rifugio.
La legge italiana ha riconosciuto questa problematica introducendo una normativa specifica il 18 giugno 2017 con la legge “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo” (Art. 1).
Questa legge definisce il cyberbullismo come:
“qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti online riguardanti anche i familiari del minore, con l’intento predominante di isolarlo, abusare di lui o metterlo in ridicolo“.
Caratteristiche del cyberbullismo
Il fenomeno presenta peculiarità che lo distinguono dal bullismo tradizionale. Tra queste:
- Pervasività: Il cyberbullismo può colpire in ogni momento, rendendo impossibile per le vittime sfuggire all’aggressore.
- Anonimato: I cyberbulli spesso si nascondono dietro pseudonimi, rendendo difficile identificarli.
- Diffusione: I contenuti dannosi possono essere rapidamente condivisi e visualizzati da un ampio pubblico.
- Mancanza di feedback immediato: Il cyberbullo non vede le conseguenze dirette delle sue azioni, contribuendo a una percezione distorta dell’impatto che queste hanno sulla vittima.
Tipologie di cyberbullismo
Le forme di manifestazione del cyberbullismo sono diverse e possono variare nel tempo. Willard (2006) le classifica secondo il comportamento commesso:
- Flaming: letteralmente fiammeggiare, consiste nell’invio di messaggi violenti e volgari attraverso sms, e-mail e device elettronici, allo scopo di suscitare dei conflitti verbali all’interno della rete tra due o più persone coinvolte in un dialogo. Spesso nelle forme più gravi si trasforma in cyber-stalking Denigration.
- Cyberstalking: l’insultare condividendo on line pettegolezzi e bugie con lo scopo di rovinare la reputazione a qualcuno
- Impersonation: furto d’identità, il fingere di essere un’altra persona per inviare messaggi ingannevoli.
- Outing and Trickering: condivisione e pubblicazione on line di confidenze o informazioni che la vittima aveva fatto in un periodo di amicizia.
- Exclusion: l’esclusione intenzionale di qualcuno
- Doxing: diffusione di informazioni personali senza il consenso della vittima.
- Cyberbashing: la volontaria condivisione on line di un video di aggressione verso un coetaneo
- Harassment: letteralmente molestia, ossia ricevere messaggi offensivi sui social o sullo smartphone, privatamente, che solo la vittima può leggere
- Revenge porn: vendetta pornografica, l’invio, la pubblicazione e la diffusione senza consenso, di immagini e video di natura sessuale che avevano lo scopo di rimanere privati (sexting).
Le misure legali e di prevenzione
La legge prevede la possibilità per le vittime di cyberbullismo (o i loro genitori, se minori di 14 anni) di richiedere la rimozione dei contenuti dannosi. Se il gestore del sito non interviene entro 48 ore, è possibile rivolgersi al Garante della privacy, che può agire entro altre 48 ore. Inoltre, sono stati introdotti strumenti come l’ammonimento da parte del questore per i minorenni responsabili di atti di cyberbullismo.
Contrastare il cyberbullismo richiede però non solo l’applicazione delle leggi, ma anche la sensibilizzazione dei giovani, delle famiglie e delle scuole. Solo attraverso l’educazione e l’intervento tempestivo sarà possibile ridurre l’incidenza di questo fenomeno.
Come difendersi
In molte società e istituzioni si lavora attivamente per fronteggiare il bullismo attraverso programmi di prevenzione ed educazione, è di fondamentale importanza intervenire tempestivamente per evitare i suoi effetti dannosi, anche a posteriori, su chi lo subisce.
Diversi sono gli strumenti da utilizzare per prevenire e combattere bullismo e cyberbullismo:
- la scuola, la famiglia, le istituzioni e i contesti sportivi, ricreativi, culturali, etc, devono fare rete, collaborare, allearsi;
- nelle scuole attivare programmi di sensibilizzazione e formazione alle emozioni, alle relazioni atti a sviluppare l’empatia coinvolgendo anche i genitori;
- nelle comunità creare spazi di sensibilizzazione e contesti di rispetto, educare alla comunicazione aperta significa creare un ambiente in cui le persone si sentano a loro agio nel parlare apertamente di esperienze di cyberbullismo, senza paura di ritorsioni.
Per prevenire il cyberbullismo è inoltre importante l’educazione digitale, cioè insegnare agli adolescenti e giovani come navigare responsabilmente online, comprendendo l’importanza della privacy, ciò significa insegnare il valore di mantenere informazioni personali private, sollecitando al blocco e alla segnalazione, attraverso le piattaforme o le autorità competenti, dei bulli online.
Per proteggersi dal cyberbullismo, è importante:
- Limitare la visibilità delle proprie informazioni personali online.
- Bloccare e segnalare utenti che diffondono contenuti offensivi.
- Conservare prove delle molestie ricevute per un’eventuale denuncia.
E’ fondamentale agire con responsabilità, rispetto reciproco e consapevolezza delle leggi e delle norme culturali. La comunicazione aperta e il consenso sono elementi chiave per garantire un’esperienza positiva e rispettosa.
La prevenzione di questi fenomeni richiede uno sforzo collettivo, la costruzione di una rete e la progettazione di interventi educativi sulle emozioni e sulle relazioni a scuola, affiancati all’educazione digitale.