I comportamenti suicidari tra le conseguenze del bullismo
Il bullismo non è solo una ferita emotiva temporanea; può avere effetti devastanti e duraturi su chi ne è coinvolto.
Le ricerche dimostrano che le persone coinvolte nel bullismo (vittime, bulli e vittime persecutorie) sono a maggior rischio di sviluppare pensieri suicidari e tentativi di suicidio. Questo rischio è da 3 a 5 volte maggiore rispetto agli adolescenti non coinvolti (Espelage, Holt, 2013). Anche solo assistere agli episodi di bullismo può aumentare il rischio di suicidio, a causa del senso di impotenza e della sensibilità interpersonale che provoca (Rivers, Noret, 2013).
Cyberbullismo e Problemi Mentali
Il cyberbullismo, come il bullismo tradizionale, è fortemente correlato con problemi di salute mentale come depressione, ansia e bassa autostima. Gli adolescenti che subiscono cyberbullismo sono più inclini ad avere problemi di salute, assenze scolastiche e voti bassi (Kowalski, Limber, 2013).
Fattori di Rischio
La relazione tra bullismo e comportamenti suicidari è complessa. Diversi fattori influenzano questa connessione:
- Comportamenti autolesivi sono il predittore più rilevante per futuri comportamenti suicidari (Borowski et al., 2013).
- Abuso sessuale, patologie mentali e fughe da casa aumentano il rischio di suicidio per le vittime e le vittime persecutorie.
- Bullismo subito in famiglia, abuso fisico, uso di sostanze, assenze scolastiche e portare armi a scuola sono fattori di rischio per i bulli.
Fattori Protettivi
Esistono anche fattori che proteggono dal rischio di suicidio:
- Relazioni positive con genitori e adulti di riferimento.
- Sensazione di essere considerati dagli insegnanti e dagli amici.
- Risultati positivi a scuola e partecipazione ad attività fisica.
- Percezione di sicurezza a scuola e nel vicinato (Borowski et al., 2013).
La Complessità della Relazione Bullismo-Depressione
La relazione tra bullismo e depressione non è unidirezionale. Le vittime di bullismo possono diventare depresse, ma anche gli adolescenti depressi possono essere più suscettibili al bullismo.
Secondo la ricerca, la depressione può trasformare gli impulsi aggressivi in violenza rivolta verso se stessi, come l’autolesionismo (Plutchik, 1989).
Progetto SEYLE
In una ricerca, che fa parte del progetto SEYLE promosso dall’Unione Europea, è stato valutato il rischio suicidario attraverso un questionario somministrato a 11.110 studenti europei.
La ricerca ha confermato che tutti i tre tipi di bullismo presi in esame (fisico, verbale, relazionale) risultano associati con comportamenti autolesivi, sia occasionali che ripetitivi.
Il supporto dei pari e comportamenti prosociali sono invece risultati fattori protettivi significativi (Klomek et al., 2016).
Il sostegno di genitori, amici e insegnanti, può fare una grande differenza.
Le ricerche dimostrano chiaramente che il bullismo è fortemente correlato con problemi di salute mentale, autolesionismo e comportamenti suicidari. Tuttavia, la presenza di fattori protettivi, come il sostegno di genitori, amici e insegnanti, può fare una grande differenza nella vita di chi subisce bullismo.
È fondamentale intervenire tempestivamente e fornire supporto adeguato alle vittime di bullismo. Creare ambienti sicuri e di supporto dove ogni individuo si senta valorizzato e protetto.
L’educazione e la sensibilizzazione sono passi cruciali per prevenire il bullismo e le sue tragiche conseguenze.