Butterfly

Disabilità e bullismo: il problema sono le assenze e le distanze

Il fenomeno del bullismo è spesso sottovalutato, soprattutto quando coinvolge persone con disabilità. Le cause sono molteplici, ma i giovani coinvolti nel progetto “Inclusi. Dalla scuola alla vita, andata e ritorno” indicano che tra i fattori principali ci sono le distanze tra i ragazzi e l’assenza di relazioni significative con gli adulti, in particolare con gli insegnanti.

Una dinamica complessa che non si limita a coinvolgere il “bullo” e la “vittima”, ma si estende all’intero gruppo, compresi i compagni di classe e il personale scolastico. L’interazione tra le parti favorisce un sostegno reciproco che alimenta il problema. Non a caso, la ricerca-azione condotta in otto regioni italiane, coinvolgendo oltre 600 studenti di scuole secondarie e centri giovanili, rivela che gli studenti con disabilità spesso diventano “vittime perfette” per via delle loro caratteristiche percepite come diverse. Allo stesso tempo, anche chi pratica il bullismo può vivere situazioni di disagio, talvolta anch’esso legato a una condizione di disabilità.

Questa complessità emerge chiaramente dalle attività laboratoriali condotte con i ragazzi, che hanno evidenziato quanto sia fondamentale la presenza di adulti significativi. 

Condizioni che facilitano l'insorgere di situazioni di bullismo

I ragazzi intervistati hanno identificato alcune condizioni che possono favorire la nascita di episodi di bullismo. Innanzitutto, c’è un problema di scarsa conoscenza del fenomeno: molti studenti non hanno una chiara consapevolezza di cosa sia realmente il bullismo e, per questo motivo, tendono a sottovalutarlo. Questa mancata comprensione può portare a ignorare o minimizzare comportamenti che invece andrebbero affrontati con decisione.

Un altro fattore rilevante è la percezione di distanza o indifferenza da parte degli adulti. Quando gli insegnanti non si mostrano attivamente presenti, ma sembrano quasi “girarsi dall’altra parte” di fronte a situazioni problematiche, gli studenti possono interpretare questo atteggiamento come un segnale che certi comportamenti non abbiano reali conseguenze. Tale mancanza di intervento può alimentare un clima di impunità che facilita l’insorgere di episodi di prepotenza.

Le caratteristiche individuali dei ragazzi giocano anch’esse un ruolo importante. I ragazzi percepiti come “deboli”, per motivi legati all’insicurezza o a difficoltà familiari, possono diventare bersagli facili per i bulli. Ma è interessante notare come, talvolta, anche coloro che mostrano atteggiamenti prepotenti possano celare fragilità personali.

Infine, le situazioni di disuguaglianza economica, sociale o culturale rappresentano un terreno fertile per l’emergere del bullismo. Le differenze possono infatti diventare elementi di discriminazione o pretesti per l’emarginazione.

Cosa può contrastare il bullismo

Nonostante queste difficoltà, gli studenti hanno anche indicato alcune condizioni che possono aiutare a contrastare il fenomeno. La coesione del gruppo classe e la presenza di leader positivi rappresentano un importante fattore di protezione: in un ambiente in cui i ragazzi si sostengono a vicenda, è più difficile che si verifichino episodi di prepotenza. Anche la capacità di riconoscere e affrontare insieme i problemi è fondamentale.

Gli adulti, inoltre, devono svolgere un ruolo attivo. La loro presenza, il dialogo aperto con i ragazzi e l’impegno nel creare un clima scolastico positivo possono fare una grande differenza. Gli interventi punitivi, per quanto considerati “giusti” dagli studenti, non sembrano essere sempre efficaci nel lungo periodo. È preferibile puntare su interventi improntati al dialogo e alla collaborazione, che coinvolgano anche i genitori.

 

Il punto di vista degli insegnanti

Anche i docenti hanno espresso le loro opinioni sulle condizioni che facilitano o contrastano il bullismo.

Hanno evidenziato la mancanza di formazione specifica e risorse adeguate, che li rende spesso impreparati ad affrontare il problema.

Inoltre, hanno sottolineato l’importanza di mantenere un dialogo costante con gli studenti e le famiglie, creando un’alleanza educativa che possa prevenire situazioni di conflitto.

Gli insegnanti, quindi, sono chiamati a essere presenti, coerenti e affidabili, mostrando ai ragazzi che il bullismo non è inevitabile, ma può essere prevenuto e combattuto con il giusto impegno. La vera sfida è riuscire ad avvicinare le persone piuttosto che dividerle, favorire la comprensione reciproca e costruire relazioni basate sul rispetto, piuttosto che ricorrere unicamente a sanzioni e punizioni.

Condividi sui social

disabilità e bullismo

“L’indifferenza alimenta la prepotenza”

bullismo

Condividi sui social

Il ragazzo dai pantaloni rosa ripercorre la tragica vicenda di Andrea, vittima di bullismo e cyberbullismo, che si tolse la vita il 20 novembre 2012

In un ambiente in cui i ragazzi si sostengono a vicenda è più difficile che si verifichino episodi di prepotenza.